What's your story? Intervista con me stessa

20 novembre 2017

Chi sei?
Sono Eleonora Ciolfi, titolare di Wedding in Val d’Orcia. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e dopo aver lavorato per 15 anni tra Milano e la Toscana occupandomi di comunicazione, uffici stampa ed organizzazione eventi nel settore wine & food, nel 2014 ho deciso di fondare la mia agenzia.
Essere una wedding planner mi permette di sfruttare molte mie capacità e caratteristiche innate: adoro pianificare, ho una predilezione particolare per le cose belle, sono ossessionata dai dettagli - ammetto di essere una control freak! - mi piace conoscere nuove persone, sono appassionata di cibo e vino, sia per inclinazione personale, sia perché ho lavorato a lungo in questo settore, diventando anche sommelier professionista.

Photo credit: Christine Juette
Photo credit: Christine Juette

Qual’è la tua brand identity?
Wedding in Val d’Orcia è un’agenzia specializzata in destination wedding nella zona della Val d’Orcia. Ho deciso di concentrarmi su una nicchia ben precisa perché conosco profondamente questo territorio - ci sono nata e cresciuta - pur avendo vissuto alcuni anni fuori per lavoro. Credo che per una wedding planner che arrivi da Milano, da Londra o da New York sia impossibile fornire i miei stessi servizi, ovvero non solo organizzare il matrimonio, ma creare connessioni con il territorio, la sua gente e le sue tradizioni. Mi piace far scoprire ai miei clienti angoli nascosti, portarli nei ristoranti meno conosciuti, scovare artigiani che creano prodotti unici. Tutti aspetti che solo un insider può garantire.
Inoltre il nostro è un servizio bespoke: nessun evento è uguale ad un altro, ogni minimo dettaglio è studiato su misura.

Photo credit: Christine Juette
Photo credit: Christine Juette

Cos’ha la Val d’Orcia che altre mete non hanno?
La Toscana è tra le destinazioni preferite dalle coppie che arrivano da tutto il mondo per sposarsi in Italia, e offre una miriade di location mozzafiato. Ma nessun altro luogo come la Val d’Orcia offre, a mio avviso, un tale concentrato di bellezza e savoir faire: paesaggi iconici, borghi medioevali e rinascimentali, colline e oliveti, chiese da cartolina. Per non parlare del vino e del cibo: basti pensare che il Brunello di Montalcino è uno dei brand del made in Italy più famosi nel mondo.
Un altro plus è che la cultura dell’accoglienza appartiene al nostro heritage: la Val d’Orcia nel Medioevo era attraversata dalla Via Francigena, che fu percorsa per secoli da pellegrini diretti a Roma e a Gerusalemme. Diciamo che a noi piace aprire la nostra porta a chi arriva da lontano…

Photo credit: Rosapaola Lucibelli
Photo credit: Rosapaola Lucibelli

In cosa consiste il tuo lavoro?
Wedding in Val d’Orcia si occupa di tutta la pianificazione dell’evento, a partire dalla scelta del concept e della location. Suggeriamo i fornitori migliori - nel tempo abbiamo selezionato un network rodato di professionisti - e aiutiamo i clienti a fare le loro scelte: stationery, menu, fiori, allestimenti e molto altro. Si parte dalla “big picture” fino a scendere via via nei dettagli. Dopo un lungo lavoro di pianificazione, che dura molti mesi, il giorno del matrimonio mi occupo della supervisione e del coordinamento di ogni singolo aspetto, insieme ai miei collaboratori. Ma il lavoro di una wedding planner non è fatto solo di creatività: anzi, in realtà per il 90% si tratta di pianificazione e budgeting!


Chi sono i tuoi clienti tipo?
In genere sono professionisti molto impegnati con il proprio lavoro - avvocati, ingegneri, manager, architetti - sia italiani, sia stranieri. Sono coppie che prediligono il lusso della semplicità: vogliono un matrimonio chic, molto curato nei dettagli, ma senza ostentazioni o lussi esagerati. Non è una questione di budget, ma di mentalità: si tratta di persone che hanno il massimo rispetto per il genius loci che qui dimora. Le parole d’ordine sono buon gusto, eleganza, semplicità, classe. Insomma, chi si sposa in Val d’Orcia sicuramente non vuole cascate di orchidee o effetti bling bling…

Photo credit: Christine Juette

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