Di uno standard di bellezza difficile da eguagliare

04 maggio 2015

Se si è avuto l’enorme fortuna di nascere e crescere in un posto come la Val d’Orcia, dalla bellezza iconografica, si è consapevoli di aver ricevuto un grande dono, ma anche di avere un problema: quello di portarsi dietro, ovunque si vada, un’idea di bellezza inarrivabile. E’ come aver vissuto una storia d’amore talmente travolgente, passionale e perfetta che tutte le altre impallidiscono al confronto.


Ho viaggiato molto - anche se non così tanto come avrei voluto - ed ho visto posti magnifici, eppure essere cresciuta con questi paesaggi davanti agli occhi mi fa trovare inevitabilmente stonature in ogni altro posto. E non si tratta del naturale attaccamento di ognuno di noi alla propria terra, ma proprio di un senso estetico viziato, di standard insopportabilmente elevati, di un concetto di perfezione che difficilmente potrò ritrovare in altri luoghi.

Questa è una bellezza che può stordire. Una bellezza alla quale chi è nato qui cerca sempre, più o meno consapevolmente, di tornare. Non è un caso che i paesaggi della Val d’Orcia, tra i più fotografati del mondo, siano diventati un vero e proprio simbolo dell’iconografia della Toscana. Non è un caso che questo territorio sia stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, nel 2004.


Se poi a questa bellezza naturale si aggiungono borghi medioevali e rinascimentali che trasudano arte e storia in ogni angolo, ritmi di vita lenti ed estremamente piacevoli, vini di fama internazionale, una cucina di alto livello - basata su ingredienti poveri ma di grande qualità - è normale che migliaia di persone arrivino qui ogni anno e che milioni, nel mondo, sognino un giorno di poterci venire.
Perché la Val d’Orcia rappresenta, insieme al Chianti, l’archetipo del sogno toscano, quel paradiso fatto di colline & cipressi che per molti resterà un sogno, per altri - un’esigua minoranza - diventerà un buen retiro.


La Val d’Orcia, per chi arriva da fuori, è un miraggio. A volte un progetto. Per chi ci è nato è spesso una condanna. Perché strapparsela di dosso fa davvero male.

 

COMMENTI
CONDIVIDI
LIKES []

Condividi

Commenti




Attenzione!