Le 5 esperienze che non potete perdere in Val d’Orcia

07 agosto 2017

Perdersi tra le colline
La Val d’Orcia è ideale da visitare in auto o in moto, guidando lenti, seguendo le sue strade costeggiate di cipressi. Ma è ancora più interessante esplorarla a piedi. Lasciate l’auto, infilate un paio di scarpe comode e seguite uno dei tanti sentieri bianchi, perdendovi tra le colline. Capirete perché questo luogo è diventato famoso nel mondo: i paesaggi morbidi e inconfondibili, a tratti lunari, che cambiano continuamente colore al mutare delle stagioni. Le vigne e i boschi intervallati da chiesine e poderi, qua e là, come una punteggiatura. I borghi antichi, in cui il tempo pare essersi fermato, tableau vivant usciti dal Medioevo o dal Rinascimento. Godetevi ogni singola inquadratura di questa scenografia unica, che ha fatto da sfondo a centinaia di pellicole famose.


Scoprire i Giardini della Foce
Dopo un’immersione nella natura, vi suggeriamo di scoprire ciò che l’ingegno dell’uomo è riuscito a realizzare in questa terra, che da sempre è arida e spoglia. I giardini della Foce sono stati progettati dal celebre architetto inglese Cecil Pinsent su volere di Iris e Antonio Origo, tra gli anni ’20 e gli anni ‘30: al giardino formale italiano, con siepi geometriche di bosso e alloro sapientemente potate, si affiancano il giardino dei limoni, quello delle rose e il bosco, oltre ai singolari cipressi tagliati a metà per consentire allo sguardo di spaziare. Da non perdere le visite guidate, che in occasioni speciali vengono fatte da Benedetta Origo, figlia di Iris, una delle voci che meglio ha saputo raccontare l’anima della Val d’Orcia e la sua storia (www.lafoce.com).


Fare un tuffo nella piscina di Bagno Vignoni
Dopo aver camminato molto, c’è bisogno di un ristoro: lo sapevano bene i pellegrini che nel Medioevo percorrevano la Francigena, celebre via che passa proprio attraverso la Val d’Orcia. Chi poteva faceva una sosta a Bagno Vignoni per immergersi nelle famose acque termali che sgorgano bollenti dal sottosuolo, note fin dal tempo dei Romani. Un piacere che si può replicare anche oggi nella piscina dell’Hotel Posta Marcucci, dalla quale si può ammirare la Rocca d’Orcia e un paesaggio selvaggio rimasto immutato da secoli (www.postamarcucci.it).


Assaggiare i pici fatti a mano
Alla fine di una così intensa giornata, non può mancare una buona cena: i pici, grossi spaghetti fatti a mano, sono la specialità della Val d’Orcia. Un piatto semplicissimo - fatto solo con acqua, farina e un goccio d’olio - che può essere declinato in tante diverse varianti: con il classico ragù di carne, con il ragù bianco di Cinta Senese, con le briciole (antico condimento realizzato con pane raffermo e acciughe) o con le verdure di stagione. I migliori li trovate alla Trattoria  Osenna di San Quirico d’Orcia (www.trattoriaosenna.com) e alla Trattoria Il Pozzo di Sant’Angelo in Colle (www.trattoriailpozzo.com). Non dimenticate di accompagnarli con un calice di Brunello di Montalcino, uno dei vini simbolo del Belpaese nel mondo.


Godersi la vita della piazza
Scegliete una piazza. Può essere quella di San Quirico, Pienza, Montalcino o di qualunque altro paesino della Val d’Orcia. La regola generale, valida per tutta l’Italia, è che sulla piazza, cuore pulsante di ciascun paese, si affaccia sempre un bar. Adesso sedetevi, ordinate un caffè e semplicemente guardatevi attorno. Godetevi la vita che scorre: i bambini che si rincorrono e vanno in bicicletta, le madri che li tengono d’occhio, i vecchi che discorrono seduti sulle panchine, i giovani che ridono e si guardano di sottecchi, persi nei loro primi amori. Un piccolo microcosmo, vivace e familiare, che rappresenta l’essenza di ogni paesino toscano. Questa è la dimensione della Val d’Orcia, questo è il lifestyle che il mondo ci invidia.

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