I miei regali golosi per Natale

18 dicembre 2014

A meno che non si conosca davvero bene il destinatario di un dono - gusti personali, desideri e piccole manie - è difficile fare un regalo con la certezza di colpire nel segno: ecco perché preferisco andare sul sicuro, scegliendo sempre per Natale specialità food & wine. In Val d’Orcia in quanto ad eccellenze agroalimentari c’è l’imbarazzo della scelta: vini prestigiosi, un olio extravergine tra i migliori del mondo, formaggi squisiti, ma anche marmellate biologiche, mieli e birra artigianale. Ecco allora una piccola selezione di prodotti che ho scelto quest’anno per i miei doni, tutti rigorosamente made in Val d’Orcia.

Il Brunello di Montalcino è il vino-simbolo di questa terra. Difficile scegliere tra oltre 200 etichette, ma io amo la scuola tradizionale, che predilige l’affinamento in grandi botti. Il mio top è da sempre il Brunello Biondi Santi: su questo straordinario vino sono stati scritti dei libri, e molto ci sarebbe da raccontare. Qui mi limito a ricordare con enorme affetto Franco Biondi Santi, raffinato gentiluomo che ho conosciuto e frequentato durante le mie numerose visite al Greppo: un luogo di enorme fascino, in cui è stato “inventato” il Brunello alla fine dell’Ottocento, oggi brillantemente guidato da Jacopo Biondi Santi (www.biondisanti.it). 

Un pezzo di pecorino, per noi toscani, è la degna conclusione di un buon pasto: la Fattoria Pianporcino a Pienza (Siena) lo produce con il latte delle proprie pecore munto fresco ogni giorno. Si può scegliere tra i pecorini classici (freschi o stagionati), oppure speciali, fatti sapientemente affinare nelle foglie di noci, nelle vinacce, nel fieno o nella crusca, oppure aromatizzati con il peperoncino, il pepe o lo zafferano (www.fattoriapianporcino.it).

I nostri salumi sono famosi nel mondo: prosciutto, finocchiona, capocollo  e lardo costituiscono la base del classico antipasto toscano, insieme a crostini e bruschetta. Aromatizzati con spezie e stagionati con cura, possono essere prodotti con carne di maiale oppure di Cinta senese, una particolare razza pregiata di suino toscano. La macelleria Bottega delle Carni di San Quirico (Siena) li vende anche on line (www.bottegadellecarni.it). 

Non può mancare sulla tavola natalizia in Val d’Orcia: il Panforte di Siena è un dolce dalle origini antichissime, nato addirittura nel Medio Evo. Ormai ci sono ottimi panforti industriali, ma io preferisco quello artigianale, fatto in pasticceria. Lo compro all’antica Pasticceria Ticci di Torrenieri (via Romana, 47 - tel. 0577.8341462).

Un perfetto abbinamento con il panforte? Catharina è la prima birra artigianale italiana aromatizzata con le spezie del dolce tipico di Siena: cannella, pepe, noce moscata. Dedicata a  Santa Caterina da Siena, che nel Medio Evo in Val d’Orcia trascorse lunghi periodi in solitudine e meditazione, è prodotta dal Birrificio San Quirico (www.birrificiosanquirico.it), che utilizza per le proprie birre solo cereali biologici della Val d’Orcia.

A casa mia un barattolo da mezzo kg di miele dura meno di una settimana: lo usiamo nel latte e nel the, spalmato sul pane o mangiandolo direttamente con il cucchiaio. Dopo averlo prodotto da sola per molti anni - avevo 3 o 4 arnie, che curavo personalmente - adesso acquisto quello di Hubert Ciacci, un bravissimo apicoltore di Montalcino che produce diverse tipologie, dal classico miele di acacia ai più ricercati e rari mieli di sulla ed erica (www.villacipressi.it). 

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